Le fontane e fontanelle di Nepi


Nel tessuto storico e culturale di Nepi, città laziale di antica fondazione, l’acqua ha sempre giocato un ruolo di primo piano, testimoniato dalla presenza di numerose fontane, fontanili, lavatoi e fontanelle che costellano il borgo e i suoi dintorni. Queste strutture, oltre ad essere state essenziali per la vita quotidiana degli abitanti di Nepi, rappresentano oggi preziose testimonianze della storia, dell’arte e delle tradizioni locali.
Le fontane di Nepi non sono solo elementi architettonici di grande bellezza, ma anche simboli della relazione tra l’uomo e l’acqua. Una delle più notevoli è quella situata nella piazza principale di Nepi, risalente al XVIII secolo. Questa struttura, oltre a fornire acqua potabile agli abitanti, era un punto di ritrovo sociale e commerciale, testimoniando l’importanza delle fontane come luoghi di vita comunitaria.
I fontanili di Nepi, spesso ubicati nei campi o lungo le vie di accesso al borgo, erano fondamentali per l’irrigazione dei terreni agricoli e per l’abbeveraggio degli animali. Queste semplici ma efficaci costruzioni catturavano le sorgenti naturali o le acque di scorrimento, rendendole disponibili per gli usi agricoli. Molti di questi fontanili sono stati restaurati e sono ancora in uso oggi, testimoniando la continuità delle pratiche agricole tradizionali e del rispetto per le risorse naturali.
I lavatoi pubblici, un tempo presenti in ogni quartiere di Nepi, erano luoghi dedicati al lavaggio dei panni. Questi spazi, oltre alla loro funzione pratica, avevano un importante ruolo sociale, soprattutto per le donne, che qui si incontravano, scambiavano notizie e rafforzavano legami comunitari. Sebbene la maggior parte dei lavatoi non sia più in uso, alcuni di essi sono stati conservati e restaurati, diventando testimoni silenziosi delle abitudini quotidiane di un tempo.
Le fontanelle sparse per le strade di Nepi rappresentavano punti di accesso all’acqua potabile per gli abitanti e per i viandanti. Spesso realizzate in pietra locale, queste piccole strutture erano essenziali in un’epoca in cui l’acqua corrente nelle case non era ancora una realtà. Alcune di queste fontanelle, grazie a interventi di restauro, continuano a fornire acqua, mantenendo vivo il legame tra la città e le sue tradizioni.
In conclusione, le fontane, i fontanili, i lavatoi e le fontanelle di Nepi non sono solo elementi funzionali o decorativi; sono capitoli viventi della storia della città, che raccontano di come le generazioni passate hanno vissuto, lavorato e costruito una comunità intorno all’elemento vitale dell’acqua. La conservazione e la valorizzazione di queste strutture non solo permettono di preservare la memoria storica di Nepi, ma offrono anche l’opportunità di riflettere sull’importanza dell’acqua nelle nostre vite, un messaggio tanto più rilevante nell’attuale contesto di sensibilizzazione ambientale e di ricerca di sostenibilità.
Nonostante Nepi sia la città delle acque, i torrenti scorrevano dentro le forre a livelli molto più bassi e fuori delle mura. Quindi per raggiungerli era molto faticoso. Per questo motivo serviva una rete idrica in grado di fornire acqua ai cittadini. Per questo motivo fu realizzato l’acquedotto, con una parte monumentale lunga 285 metri, con trentasette arcate disposte su due livelli. Il primo tentativo di portare l’acqua all’interno del centro abitato dalla sorgente in località Varano, risale al 1559 e successivamente altri architetti tra cui il Vignola tentarono l’impresa ma senza esiti positivi. Nel 1673, il cardinal Giulio Spinola, già Vescovo della città, fece portare l’acqua fin sotto le mura, ma il superamento del dislivello che avrebbe permesso di condurre l’acqua all’interno delle fortificazioni era la parte più difficoltosa. Solamente nel 1702, il cardinal Giuseppe Renato Imperiali, fece rielaborare all’architetto Filippo Barigioni e da mastro G. Bernascone i progetti precedenti. Fu quest’ultimo a riuscire nell’intento terminando i lavori nel 1727. Interessante è la scritta graffita sull’intonaco dell’intradosso dell’ultima arcata a nord, che dice: “IN SOLLIEVO DI QUESTA/CITTA’ VENNE IL (LEONE?)/IN RIFARE LE RUINE/DEL BERNASCONE”. Le prime fontane furono realizzate dalla fonderia di Terni e quelle a parete recano al centro la data 1912. Molte persone dopo che fu costruito l’acquedotto chiesero di avere l’acqua nelle case, ma questo avvenne solo al finire del 1800. Dai documenti risultano altre fontane, alcune mai realizzate con solo il preventivo di spesa, come la Fontana di piazza Ciaja che doveva nascere nel piazza del palazzo della famiglia Ciaglie. Altre fontane furono distrutte o tolte, come quella di via Solferino e via Termolarte all’incrocio con via San Pietro, entrambi a colonna realizzate tra i primi del 1900, da Rinaldi e Penteriani.

• Fontana  del Palazzo comunale, La fontana del palazzo comunale in materiale di travertino era stata commissionata al fiorentino Paolo Cenni, detto il “Ciomba” e per celebrare il nuovo acquedotto, ma questa, essendo stata commissionata ben due secoli prima, andò persa e l’opera fu eseguita da Filippo Barigioni nel 1727 che chiuse un arco del portico del Palazzo Comunale, per incastonarvi questa preziosa fontana che tutt’oggi è l’emblema della città. La torre con il serpente che si attorciglia ai suoi piedi, raffigurano lo stemma della città di Nepi. Sul sovrastante cartiglio si legge: “S.P.Q.NEPESINUS/UT PUBLICAE COMMODITATI PROSPICERET SALUBREM/AQUAM DUCTU SUBTERRANEO ET/ARCUATO SECUNDO AB HINC/MILIARIO DERIVATAM/IN NOVUM FONTEM MAGNA IMPENSA DEDUXIT/A.D. MDCCXXVII/IOSEPHO RENATO CARD. IMPERIALI BONI REGIMINIS PRAEF.”.

• Fontana piazza san Giovanni Decollato, in cemento e di tipo a vasca, realizzata intorno agli anni ’60 da Rinaldo Gentili è’ situata nella piazzetta accanto alla chiesa di san Giovanni Decollato.


Fontana del Cardinale, o sorgente della Piegara come nominata in un documento del 1397, in peperino e altri materiali è una vecchia sorgente, in fondo a via del Cardinale. Oggi a causa dei molti pozzi vicini è completamente secca.

• Fontana della Rocca, è la prima fontana collocata a Nepi. La fontana è in peperino e di tipo monumentale a conca, con al centro una colonna con quattro teste ai lati da cui esce l’acqua. E’ situata in largo del franile, nella piazzetta della Rocca.


• Fontana dei giardinetti via tortolini, in peperino lavorato  e di tipo a vasca con sei teste di leone ai lati risalente al XVI secolo, è situata nei giardini di Via Tortolini. Nella foto in basso, la nevicata del 1956.

• Fontana dei giardinetti via tortolini, di tipo a vasca, era situata nei giardini di Via Tortolini.

• Fontana dei giardini laterali via tortolini, era situata all’inizio dei giardini di Via Tortolini, in largo del Franile, vicino all’odierna fontanella, poi trasferita nei giardinetti in fondo alla via. In peperino lavorato  e di tipo a vasca con sei teste di leone ai lati risalente al XVI secolo.

• Fontana piazza del monumento ai Caduti, era una fontana che si trovava dove c’è oggi il monumento, negli anni ’60. E’ stata demolita per fare posto all’odierno monumento ai Caduti, all’incrocio tra via Galvaligi e via Gramsci. La foto gentilmente concessa dalla famiglia Cupelloni è stata scattata nel 1963 e la seconda dall famiglia Censi 1966.

• Fontana inizio via Roma, era una fontana di tipo monumentale a conca, che si trovava nei giardini all’inizio di via Roma, nel luogo dove successivamente fu realizzato il vecchio monumento ai caduti.

• Fontana inizio via tortolini, in cemento di moderna fattura realizzata agli inizi degli anni 80 e di tipo a scalini è situata nel giardinetto dell’inizio di Via Tortolini. Da notare il particolare della fontana realizzato con i resti di un vecchio vespasiano.


• Fontana di piazza Celsi o Capranica, dal cognome del marito di una figlia della famiglia Celsi. E’ una fontana di tipo a bacino e fu realizzata da mastro Rinaldi.


• Fontana di piazza d’Armi, in cemento di moderna fattura e di tipo a vasca è situata nei giardini di piazza d’Armi. La fontana durante la costruzione è stata predisposta per prendere acqua da entrambi le sorgenti dell’acquedotto (fonte Gabriele Roschini).

• Fontana di piazza Enrico Minio, in peperino di moderna fattura e di tipo a vasca è situata nei giardini di piazza Enrico Minio.

• Fontana di Centro Residenziale Lidia, di moderna fattura e di tipo a vasca è situata nei giardini della piazza all’incorcio di via Mozart e via Bethoven.

• Fontana del Villino Formica, è situata nel giardino del Villino Formica sulla via selciatella. E’ una fontana di tipo a bacino.

 

• Fontana palazzo Sansoni, è situata nell’atrio del palazzo Sansoni. E’ una fontana di tipo a vasca, in materiale di travertino.

• Fontana palazzo nobiliare, è situata nell’atrio del palazzo nobiliare di via Garibaldi. E’ una fontana di tipo a vasca, per lavatoio.

• Fontana Farnesiana del Castello di Nepi, costruita intorno al 1537, di tipo a vasca, in materiale di travertino, è situata in un luogo privato. Appartenuta alla famiglia Caroselli nel 1672. E’ una fontana di tipo a vasca. La fontana reca gli stemmi del Ducato di Nepi, il Giglio Farnesiano e il Ducato di Castro con lo stemma di Pier Luigi Farnese.

Da “Il forte dei Borgia di Nepi” di Franco Fantaroni

 

• Fontana della Acque Minerali, in tufo e peperino di moderna fattura e di tipo a vasche doppie e doppie cannelle, sono situate nei pressi dello stabilimento delle acque minerali accanto ai resti delle antiche Terme dei Gracchi. Da ogni fontana esce un tipo diverso di acqua. Da una acqua Solfurea aperta giorno e notte e l’altra acqua minerale aperta in determinati orari diurni e regolamentata.

• Fontanella degli archi, situata accanto agli archi dell’acquedotto in via Rio Vicano lungo la strada degli Orti. A causa delle continue perdite e quasi sempre asciutta.

 

• Fontana a vasca giradino interno convento di San Bernardo, è situata nel giardino del convento delle monache di clausura cistercensi di Santa Susanna a Nepi.

• Fontana dell’Orto dei Frati, fu fatta realizzare da Padre Embriaco (Giovan Battista Embriaco) nel 1856 circa dal Priore nel convento dei domenicani di Nepi. La costruzione di questa fontana, alimentata dal sovrappieno dell’acqua perenne della cucina del convento, era ad uso esclusivo dell’orto dei frati, per evitare le continue liti coi confinanti per problemi di irrigazione. Fatta demolire all’inizio del secolo scorso quando il convento passò dai Domenicani ai Servi di Maria.

Fonte di Padre Roberto Faggioli.

• Fontana dalle nove cannelle dell’Orto dei Frati, fu fatta realizzare nel 1856 circa dal Priore del convento dei domenicani di Nepi. Situata nel basso della forra, sotto al cimitero dei frati e ancora presente ad oggi. E’ alimentata da una sorgente che sgorga all’interno di una piccola grotta situata poco sopra.

Fotografia di Demetrio Chiavari

• Fontanella grotta delle forre dei Frati, situata nel basso della forra, sotto al cimitero dei frati e ancora presente ad oggi. E’ alimentata da una sorgente che sgorga all’interno della piccola grotta.

• Fontana a colonna convento Frati, è situata nel giardino del convento dei Padri Servi di Maria.

• Fontana a vasca convento Frati, è situata nel giardino del convento dei Padri Servi di Maria.

• Fontana a gradini convento Frati, è situata nel giardino del convento dei Padri Servi di Maria.

• Fontane e fontanili giardino di Palazzo Celsi, è situata nel giardino del Palazzo Celsi, dietro la chiesa di Santa Croce, sono resti un  fontanile e di fontane in peperino.

• Fontanile orto convento Frati, è situato nel giardino del convento dei Padri Servi di Maria.

• Fontanella della Rocca, in ghisa di tipo a colonna è situata accanto alle mura Borgiane in largo del franile all’inizio di via Tortolini. Da notare che la posizione è stata cambiata nel tempo.

• Fontanella delle Stallette, in ghisa di tipo a colonna è situata nella piazza dei Bersaglieri di fronte all’ingresso porta Nica.

• Fontanella di piazza Melata o di San Biagio, in ghisa di tipo a colonna è situata nella piazzetta della Chiesa di San Biagio. Realizzata da Rinaldi e Penteriani

• Fontanella di piazza Catalani, in ghisa di tipo a parete è situata in piazza Catalani, da notare ancora le parti laterali della fontana.

• Fontanella di piazza Padella, in ghisa di tipo a parete è situata in piazza Padella, da notare ancora le parti laterali della fontana.

• Fontanella di piazza dello Spedale, in ghisa di tipo a colonna è situata nella piazza dello Spedale accanto alla chiesa di Santa Croce.

• Fontanella di piazza Enrico Minio, in peperino di moderna fattura e di tipo a colonna è situata nei giardini della piazza Enrico Minio.

• Fontanella di piazzale della Bottata, in ghisa di tipo a colonna è situata nella piazzale della Bottata.

• Fontanella di Porta Falisca, in ghisa di tipo a colonna è situata nel parcheggio della piazza di fronte a porta Falisca.

• Fontanella di via Mazzani, in ghisa di tipo a colonna è situata nella parte interna di via Mazzani.

• Fontanella di piazza d’Armi ad archi, in travertino di tipo stilizzata come gli archi del vecchio acquedotto era situata nei giardini di piazza d’Armi ma poi a causa di atti vandalici, fu rimossa e sostituita con una più semplice.

• Fontanella di piazza d’Armi, in travertino di tipo a colonna è situata nei giardini di piazza d’Armi.

• Fontanella di via Garibaldi, in ghisa di tipo a parete è situata nella piazzetta accanto alla via vicino piazza Celsi. Realizzata da Rinaldi e Penteriani.

• Fontanella di via Garibaldi, in ghisa di tipo a colonna è situata in fondo a via Garibaldi nel piazzale della chiesa di San Bernardo.

• Fontanella di via Giacomo Matteotti, in ghisa di tipo a parete è situata a metà via Giacomo Matteotti ex via Umberto I o ancora prima via del Foro.

• Fontanella di via di Corte, in ghisa di tipo a colonna è situata nella piazzetta di via di Corte. Realizzata da Rinaldi e Penteriani.

• Fontanella del parco Martiri delle Foibe, in ghisa di tipo a colonna è situata all’interno del parco.

• Fontanella di via donatori di sangue, in ghisa di tipo a colonna è situata in via donatori di sangue di fronte ai giardini.

• Fontanella dei girdini via donatori di sangue, in ghisa di tipo a colonna è situata in via donatori di sangue all’interno dei giardini.

• Fontanella del vecchi cimitero via del cimitero, in ghisa di tipo a colonna è situata in via del cimitero vicino la piazzetta della chiesa di San Tolomeo alle Grotte.

• Fontanella via San Pio V, in ghisa di tipo a colonna è situata in via San Pio V a Nepi.

• Fontanella piazza Cecilia Eusepi, in ghisa di tipo a colonna è situata nel giardino di piazza Cecilia Eusepi.

• Fontanella giardino palazzo del Vescovato, è situata all’interno del cortile del palazzo del Vescovato accanto all’entrata.

• Fontanelle Tenuta Casale Pazielli, la prima in marmo o travertino era situata all’interno del cortile del palazzo, mentre la seconda in metallo era situata accanto all’entrata.

• Fontanella di Porta Porciana, era situata sotto le scalette che portano alla forra, sulla parete di tufo. Questa era alimentata dall’acqua proveniente dalla fontanella di via Mazzani. Ora ridotta ad un rudere. Questa fontanella alimentava un fontanile vicino utilizzato dai contadini. Più in basso c’era anche un fontanile, la cui acqua però era di sorgente naturale del posto. C’è da dire che le acque di molte delle fontanelle o fontane dell’interno del paese alimentavano altre fontane in cascata, la cui acqua serviva per annaffiare orti o per lavare o per altri usi. Come anche il lavatoio della ‘mmazzatora che era alimentato dalla fontana della Rocca.

• Fontana delle scuole elementari, è situata sulla sinistra dell’entrata della scuola in piazza del Comune. Ora ridotta ad aiuola.

• Fontana delle 12 Cannelle, è situato nel piazzale della Bottata, all’inizio della tagliata di via degli Orti. Da notare la targa della costruzione della fontana datata 1743 e i particolari della torretta sopra la data e il serpente sotto.

• Lavatoio della Bottata, è situato nel piazzale della Bottata, all’inizio della tagliata di via degli Orti, realizzato a due vasche. Da notare la targa di dove arrivava l’acqua durante l’alluvione del 25 settembre 1878. Da notare nella foto in bianco e nero che la grandezza del lavatoio era molto più grande, ad oggi dei locali del lavatoio rimane solo una stanza. I lavatoi erano delle fonti di acqua, in cui le lavandaie andavano a lavare i panni rispettando delle regole prestabilite; distanze tra lavandaie e cosa si potesse lavare. Nei lavatoi più grandi, normalmente c’erano due vasche, una per il lavaggio e l’altra per il risciacquo.

• Lavatoio di porta Borgiana o della ‘mmazzatora, è situato accanto alla porta Borgiana, realizzato ad una vasca a semicerchio. Era alimentato dall’acqua della fontana della Rocca.

• Lavatoio di porta Falisca o dell’arco delle mole, è situato dentro la porta falisca  realizzato a due vasche.

• Lavatoio di piazza Celsi, è situato all’angolo di piazza Celsi, realizzato a due vasche.

• Lavatoio della Rocca, è situato all’interno dei giardini di piazza d’Armi, realizzato a due vasche era alimentato direttamente dall’acquedotto. Oggi ridotto a rudere.

• Fontanile della Palestra di via Tortolini, era situato dove stanno l’odierni giardinetti di via Tortolini. “Scomparso” durante i lavori di sistemazione dei giardini. Era chiamata “Palestra”, poichè durante il periodo fascista quella zona era stata attrezzata con vari attrezzi ginnici.


• Fontanile delle Stallette, era situato dove sta l’odierna fontanella di piazza dei Bersaglieri alle Stallette. “Scomparso” durante i lavori di restauro della piazza.

• Fontanile di piazza San Biagio, era situato sotto la piazza di san Biagio sulla parete della forra. Era alimentato dalla fontanella sovrastante. Ora ridotto ad un rudere.

• Fontanile di Porta Porciana, era situato sotto le scalette della forra, sulla parete di tufo. Era alimentato dalla fontanella adiacente. In realtà più in basso c’era anche un altro fontanile con acqua di sorgente. Ora ridotto ad un rudere.

• Fontanile campo Sante Grotte, è situato nel terreno della necropoli, dove sono state rinvenute le tombe falische di via del cimitero. Ora ridotto ad un rudere.

• Fontanile inizio via degli orti piazzale della bottata, è situato nel terreno sulla parte opposta del lavatoio della bottata, era alimentato a caduta dal vecchio acquedotto e dalla fontana delle dodici cannelle. Ora ridotto ad un rudere.

• Fontanile entrata Castel Porciano, è situato nel terreno di Castel Porciano, era a doppia vasca scavata nel tufo. Ora ridotto ad un rudere.

• Altre fontane e fontanelle, situate nel territorio di Nepi:

Fontanile di settevene, era situato nell’albergo di settevene, dietro l’odierno Bar di loc. settevene ex palazzo della famiglia della Marchesa Gerini.

• Alcune immagini di fontanelle di Nepi:

Ricerche ed immagini di Pietro Palazzini