Croci ed edicole religiose di Nepi

Le Croci Passioniste e le Edicole Religiose di Nepi: Fede e Tradizione in Pietra

Il comune di Nepi, immerso nel verde delle campagne laziali, è una località ricca di storia, arte e spiritualità. Tra gli elementi che contribuiscono al fascino unico di questo territorio, un posto d’onore spetta alle croci passioniste, alle edicole religiose e ad altre forme di iconografia sacra disseminate lungo le strade, nei campi e nei luoghi di passaggio. Queste testimonianze di devozione popolare non solo arricchiscono il paesaggio di Nepi ma raccontano anche storie di fede, tradizione e comunità.
Le croci passioniste sono simboli di Fede e Devozione e rappresentano uno degli elementi più distintivi del patrimonio religioso di Nepi. Queste croci, spesso situate all’ingresso del paese o lungo i sentieri, sono facilmente riconoscibili per il cuore in fiamme e le lettere “IHS” (simbolo del nome di Gesù) insieme agli strumenti della Passione di Cristo. La presenza di queste croci in territorio nepesino è un chiaro segno della profonda devozione dei suoi abitanti verso il mistero della Passione, che i Passionisti, un ordine religioso cattolico fondato da San Paolo della Croce nel XVIII secolo, si impegnano a diffondere.
Le edicole religiose o piccole cappelle di devozione, spesso chiamate anche tabernacoli o madonnelle, sono un altro elemento caratteristico del paesaggio di Nepi. Posizionate all’incrocio delle strade, nei pressi delle case o in luoghi significativi del territorio, queste piccole strutture ospitano immagini sacre, statue della Madonna, santi o scene della vita di Cristo. Le edicole non solo offrono un momento di riflessione e preghiera per i passanti ma rappresentano anche un legame tangibile con la tradizione e la storia locale, essendo spesso legate a leggende, fatti miracolosi o eventi storici di particolare importanza per la comunità.
Oltre alle croci passioniste e alle edicole religiose, il territorio di Nepi è disseminato di altre forme di iconografia sacra, come affreschi murali, bassorilievi e pitture votive che adornano le facciate delle case, le mura cittadine o gli interni delle chiese. Queste opere, alcune delle quali risalenti a secoli fa, sono espressioni vivide della fede e dell’arte popolare, che continuano a essere oggetto di venerazione e cura da parte degli abitanti.
La presenza di croci passioniste, edicole religiose e altre iconografie sacre nel territorio di Nepi non è solo una manifestazione di religiosità popolare; è anche un’espressione della cultura e dell’identità della comunità. Questi simboli di fede, incastonati nel paesaggio naturale e urbano, raccontano di un legame profondo tra gli abitanti di Nepi e la loro terra, un legame che si rinnova di generazione in generazione attraverso la cura e il rispetto di queste testimonianze di devozione.
La conservazione e la valorizzazione di questo patrimonio spirituale e culturale sono fondamentali non solo per mantenere viva la memoria delle tradizioni locali ma anche per offrire ai visitatori la possibilità di scoprire un aspetto meno noto ma intensamente significativo della vita a Nepi. Questi simboli sacri, infatti, invitano alla riflessione e alla meditazione, offrendo momenti di pace e spiritualità in un mondo sempre più frenetico.
In conclusione, le croci passioniste, le edicole religiose e le altre forme di iconografia sacra rappresentano una ricchezza inestimabile per il comune di Nepi, simboli di una fede radicata e di una tradizione che continua a fiorire, testimoniando la capacità della comunità di custodire e trasmettere i valori spirituali e culturali che definiscono la sua identità.
In questa pagina abbiamo voluto raccogliere una serie di immagini di Croci, edicole religiose e monumenti, situati nel territorio di Nepi.
Di edicole e croci nella nostra città ce ne sono tantissime. Di solito non ci si fa caso perché sono lì da sempre e proprio per questo sono indicate come punti di riferimento nelle mappe dettagliate. Molte sono in corrispondenza degli incroci; o anche in aperta campagna. Può trattarsi di piccole edicole oppure di semplici croci o lapidi. Alcune sono inserite come segno di devozione e di protezione per la città, altre sono state erette in occasione di “Sante Missioni”, nei periodi in cui in parrocchia venivano dei missionari, predicatori che conducevano una intensa serie di riflessioni e preghiere. Duravano qualche giorno e al termine a volte era previsto un gesto concreto per poter ricordare l’evento: ad esempio l’erezione di una croce lungo la strada. L’usanza di elevare croci in differenti luoghi del paesaggio contadino possiede radici molto profonde, probabilmente riconducibili alle culture pagane precristiane. I capitelli ed i Crocifissi, dai più modesti a quelli più riccamente decorati, si trovano non solo all’interno dei paesi, ma spesso sono presenti all’incrocio di strade o al limite di un confine, ed in generale nei luoghi legati alla vita rurale d’un tempo, spesso si trovavano lungo i tracciati di pellegrinaggio. Erano lì posti con molteplici funzioni, a protezione, per ottenere un aiuto nelle difficoltà quotidiane, in ricordo di un dramma o di un avvenimento, in memoria di un evento, per adempimento di un voto o grazia ricevuta. Tali manufatti, inoltre, costituivano un punto di riferimento luminoso nelle notti buie del passato o semplice motivo di ornamento e decorazione.
La scritta I.N.R.I. Nella parte sommitale della croce, come prescritto dal diritto romano, venne posto il titulus crucis, un cartello che riportava la motivazione della condanna. Secondo il vangelo di Giovanni l’iscrizione era in tre lingue: ebraico, latino e greco. Nelle rappresentazioni delle croci il titulus riporta unicamente le iniziali delle prime lettere della dicitura: INRI dall’espressione latina “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum“, che traduce il testo greco del vangelo di Giovanni; INBI secondo il testo greco equivalente ; IHWH (in caratteri ebraici) la cui traduzione sembrerebbe essere “Ishuà Hanazrì Wemelèch Hayudìm“. Quest’ultimo acronimo darebbe il nome di Dio, che non poteva essere pronunciato secondo la tradizione ebraica; reso anche con Yahweh o Jehovah.
Matteo, 27:37: Al di sopra del capo gli posero scritto il motivo della condanna: Questo è Gesù, il re dei Giudei. Marco, 15:26: L’iscrizione indicante il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei. Luca, 23:38: Vi era anche questa iscrizione sopra il suo capo: Questo è il re dei Giudei. Giovanni, 19:19: Pilato fece pure un’iscrizione e la pose sulla croce. V’era scritto: Gesù il nazareno, il re dei Giudei. L’edicola è una struttura architettonica di modeste dimensioni, di forma antica e di origine pagana (tempietto in miniatura che ospitava la statua o la raffigurazione di una divinità), spesso addossata a un muro di cinta o di contenimento o ricavata nella parete perimetrale di un edificio, detta in questo caso nicchia. L’edicola detta tabernacolo è costituita da una nicchia, con colonnine o pilastri, è coronata da un timpano o da un arco, è configurata come un tempietto, e ospita al suo interno un affresco o una statuetta. A partire dal XII secolo il termine edicola sacra o edicola votiva diviene sinonimo anche di tabernacolo eucaristico, capitello votivo, santella, piccole strutture architettoniche atte a proteggere un’immagine sacra oggetto di culto, sia all’interno delle chiese, sia lungo le strade, sulle facciate delle case, o nelle campagne. Queste immagini venivano inserite anche in percorsi di processioni in occasione di speciali festività, processioni del Cristo morto, il venerdì santo, processioni del Corpus Domini con simbologia infiorata nelle strade, processioni in onore del santo protettore.

• Monumento ai Caduti, è situata all’incrocio tra Via Galvaligi e via Gramsci.

• Vecchio monumento ai Caduti, era situato all’inizio di via Tortolini, spostato nel 1978 verso l’attuale posizione.

• Statua Padre Pio piazza d’armi, è situata all’angolo di piazza d’armi.

 

• Monumento a Cecilia Eusepi, è situata nella piazza Cecilia Eusepi.

Croce del Concio Nepi, situata all’incrocio della strada del concio con via dell’umiltà. Realizzata incrociando due longherine proporzionate alla dimensione della croce. In alto INRI dall’espressione latina “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum“. Nella parte superiore un tetto che copre la croce.

Croce costruzione ponte nuovo, era situata all’inizio del ponte nuovo. Realizzata incrociando due longherine proporzionate alla dimensione della croce. In alto INRI dall’espressione latina “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum“. Le aste ovviamente, non essendo prodotte in fonderia, si prestavano al gusto e all’abilità del fabbro che assemblava la croce; sia nei particolari del taglio della punta che nella realizzazione di scanalature create per dare la parvenza di una canna o altro. La lancia simbolo della morte che viene inflitta nel costato a Gesù.

 

Croce di porta Nica, è situata all’inizio del ponte del mulino. Realizzata incrociando due longherine proporzionate alla dimensione della croce. In alto INRI dall’espressione latina “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum“.  Ad oggi manca: Al centro della croce, all’interno di cerchio, la raffigurazione di un cuore, simbolo riprodotto sulle croci dai Padri Passionisti; le due targhe in basso che riportavano l’anno e la scritta sulla parte orizzontale della croce. Le aste in diagonale, non essendo prodotte in fonderia, si prestavano al gusto e all’abilità del fabbro che assemblava la croce; sia nei particolari del taglio della punta che nella realizzazione di scanalature create per dare la parvenza di una canna o altro. La lancia simbolo della morte che viene inflitta nel costato a Gesù. Alcuni simboli inseriti sulla croce sono scomparsi e andati perduti, da come possiamo vedere sulla vecchia fotografia.

 

Croce di via Aldo Moro, è situata di fronte all’incrocio di via Aldo Moro. Realizzata nel 1982, con profilati piatti di limitata sezione che vanno a formare i contorni perimetrali di una croce. All’interno del perimetro spesso sono posti cerchi o traversini a zig-zag quali rinforzi. In basso all’interno di un cuore la scritta J.X.P. (JESU XPI PASSIO), simbolo riprodotto sulle croci dai Padri Passionisti e la targa 1982. In alto INRI dall’espressione latina “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum“. Le due aste incrociate realizzate con una piattina in ferro, rappresentano la lancia simbolo della morte che viene inflitta nel costato a Gesù e l’altra raffigura una spugna in cima a un’asta che rappresenta l’agonia di Gesù a cui viene dato da bere per mezzo di una spugna, intrisa d’aceto, posta in cima ad una canna.

 

Croce di Via del Cimitero, è situata all’inizio di via del Cimitero. Realizzata incrociando due longherine proporzionate alla dimensione della croce. Mancano in alto l’espressione latina INRI “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum” e altri simboli inseriti scomparsi e andati perduti, ma sono rimasti i fissaggi da come possiamo vedere nella fotografia. Le due aste incrociate realizzate con una piattina in ferro, rappresentano la lancia simbolo della morte che viene inflitta nel costato a Gesù e l’altra raffigura una spugna in cima a un’asta che rappresenta l’agonia di Gesù a cui viene dato da bere per mezzo di una spugna, intrisa d’aceto, posta in cima ad una canna. 

Croce di via XIII settembre, è situata all’inizio del ponte della bottata. Realizzata nel 1984, con profilati piatti che vanno a formare la croce. In basso all’interno di un cuore la data 1984, il cuore è il simbolo riprodotto sulle croci dai Padri Passionisti. In alto INRI dall’espressione latina “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum“. Le due aste incrociate realizzate con una piattina in ferro, rappresentano la lancia simbolo della morte che viene inflitta nel costato a Gesù, da notare una lancia ha una punta è l’altra raffigura una spugna in cima a un’asta che rappresenta l’agonia di Gesù a cui viene dato da bere per mezzo di una spugna, intrisa d’aceto, posta in cima ad una canna. 

Croce di via San Paolo o Croce delle Sante Missioni predicate dal PP. Serviti nel Giubileo Costantiniano, è situata all’inizio di via San Paolo con incrocio via G. Marconi, la croce in precedenza era dalla parte opposta della strada, ma durante i lavori di consolidamento dell rupe fu spostata in questa posizione. Realizzata  con profilati piatti che vanno a formare la croce. Al centro della croce una corona e iconografia di San Paolo, fondatore dell’ordine dei Padri Passionisti. In alto si nota la mancanza della scritta INRI dall’espressione latina “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum” e nella parte bassa la scritta con la data e l’evento, ma si notano ancora i punti di fissaggio. Le due aste incrociate realizzate con una piattina in ferro, rappresentano la lancia simbolo della morte che viene inflitta nel costato a Gesù, da notare una lancia ha una punta è l’altra raffigura una spugna in cima a un’asta che rappresenta l’agonia di Gesù a cui viene dato da bere per mezzo di una spugna, intrisa d’aceto, posta in cima ad una canna. Dalle cronache del tempo: “Nepi, 20 Marzo 1913 — Ha avuto ieri luogo la solenne, chiusura delle SS. Missioni, predicate per 10 giorni dai RR. PP. Servi di Maria, Giuseppe Angelucci, Provinciale romano, Agostino Perracchia e Atannaio Greggi. Mons. Vescovo, al cui zelo infaticabile e generoso si deve tanto favore, insieme al suo Clero, ogni sera ha assistito alle sacre funzioni nella Cattedrale, che rigurgitava di devoti. Oltre 1500 furono i fedeli che nella mattinata si accostarono ai SS. Sacramenti, e ad ognuno i buoni Padri rilasciarono un’immagine di Maria SS. Addolorata, ed un foglietto a stampa, in cui si ricordano i nostri Santi Vescovi Tolomeo e Romano, e 38 Protomartiri dell’Occidente, ed il grande avvenimento Costantiniano, che chiudeva la lotta incominciata tre secoli prima nella nostra città, per cui passò l’imperatore Costantino col suo glorioso esercito. Nel pomeriggio poi una fiumana di popolo, quasi 3000 persone, accorse all’erezione della Croce commemorativa delle SS. Missioni, sulla strada di Castel S. Elia, ove il P. Angelucci, dopo uno splendido discorso rievocante le grandi vittorie della Croce; fece rinnovare i voti battesimali a tutti i presenti, che, alzando unanimi il braccio destro, davano il segno della loro piena e completa approvazione. Quindi Mons. Vescovo, dopo avere solennemente benedetta la nuova Croce, ispirato dal suo affetto veramente paterno, ringraziò i PP. Missionari per la loro opera indefessa, e i Nepesini, che con tanto slancio erano accorsi alle SS. Missioni, smentendo degli avventurieri, che vorrebbero farli tralignare dal retto sentiero: e quindi invitò tutti a recarsi al Cimitero, prossimo alle Catacombe dei Martiri, dove dopo belle e sentite parole del P. Perracchia, data dallo stesso Vescovo l’assoluzione a tutti i defunti, si sciolse l’imponente corteo senza il minimo incidente. Un plauso di cuore alla Presidenza dell’Unione locale fra le Donne cattoliche, cui si deve la bella Croce in ferro nuovamente eretta; ai RR. Parroci, per il bene organizzato ricreatorio festivo, Domenico Savio, che durante le SS. Missioni e lungo il corteo, cantò inni popolari, cui si associava la popolazione; un ringraziamento sincero ai RR. PP. Servi di Maria per il gran bene fatto alla nostra città, e gratitudine a Mons. Vescovo, che generosamente ha sostenuto le spese delle SS. Missioni, come facenti parte del programma delle feste Costantiniane nella nostra Diocesi”.

Croce di loc. San Paolo, erano situate sulla via Amerina e la strada che porta a castel Sant’Elia oggi via G. Marconi. Le immagini sono tratte da dipinti e stampe dei primi anni del 1800.


Croce di giardino Chiesa San Tolomeo, è situata all’interno dei Giardini dei Frati.

Croce del giardino Convento San Bernardo, è situata all’interno del Giardino del convento, sull’estrema punta della città di Nepi.

Croce di via donatori di sangue, è situata all’incrocio di via donatori di sangue. Realizzata  con profilati che vanno a formare la croce. In alto INRI dall’espressione latina “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum“. In basso all’interno di un cuore la scritta J.X.P. (JESU XPI PASSIO), simbolo riprodotto sulle croci dai Padri Passionisti e in basso la targa con l’anno 1998. Le due aste incrociate realizzate con una piattina in ferro, rappresentano la lancia simbolo della morte che viene inflitta nel costato a Gesù, da notare una lancia ha una punta è l’altra raffigura una spugna in cima a un’asta che rappresenta l’agonia di Gesù a cui viene dato da bere per mezzo di una spugna, intrisa d’aceto, posta in cima ad una canna.

Croce di via dell’Umiltà (Sant’Antonio), è situata in via dell’umiltà accanto all’edicola di Sant’Antonio. Realizzata  con profilati che vanno a formare la croce. In alto INRI dall’espressione latina “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum“. Le due aste incrociate realizzate con una piattina in ferro, rappresentano la lancia simbolo della morte che viene inflitta nel costato a Gesù, da notare una lancia ha una punta è l’altra raffigura una spugna in cima a un’asta che rappresenta l’agonia di Gesù a cui viene dato da bere per mezzo di una spugna, intrisa d’aceto, posta in cima ad una canna.

Edicola con Madonnina archi bottata, è situata sotto gli archi della bottata. Raffigura la Madonnina di Fatima a Civitavecchia. Sotto la scritta “BENEDETTA O MARIA NOSTRA CARA MADRE S. ANNA CHE DAL SUO VENTRE USCI …LA CARNE IMMACOLATA”.

Edicola con Madonnina ponte porta Nica, è situata di fronte a porta Nica. Si nota ancora un vecchio affresco della Madonna e i cherubini in alto.

Edicola con Madonnina interna porta Nica, è situata  all’interno di porta Nica. Ad oggi il quadretto in gesso è stato rotto e rimane vuota.

Edicola con Madonnina porta Romana, è situata di all’interno di Porta Romana. Forse raffigurante la Madonna del Buon Consiglio con in braccio il Bambino (Immagine simile è conservata all’interno del duomo di Nepi), ai lati sono raffigurati due santi, probabilmente San Romano e San Tolomeo. Databile presumibilmente XVII-XVIII sec.


Edicola con Madonna via degli orti, è situata a metà della tagliata di via degli orti o la Cavarella. E’ stata realizzata nella seconda metà del ‘500 e raffigura la Madonna della Libera come quella conservata all’interno della chiesa di San Pietro a Nepi.

Edicola con Madonnina del Cerro, è situata all’incrocio di via del Cerro e via Roma e raffigura la Madonna con Bambino.

Edicola con Madonnina della Tenuta Sansoni, era  situata in via Roma, nel muro dell’entrata del cancello della tenuta Sansoni.

Edicola con Madonnina via dell’Umiltà, è situata lungo via dell’umiltà da notare la parte vecchia scolpita nel tufo sopra quella attuale. Raffigura la Madonna di Loreto.

Edicola con Madonnina via P.Togliatti, è situata alla fine via Palmiro Togliatti.

Edicola con Madonnina via Tor di Floridi, è situata sulla facciata del palazzo di via Tor di Floridi. Sotto la scritta POSUERUNT ME CUSTODEM, ossia “Mi misero come custode”.

Edicola con Madonnina del Palazzo Melata, è situata sopra l’ingresso del Palazzo Melata in via Tor di Floridi.

Edicola con Madonnina della Torre dei Floridi, è situata sotto la Torre di via Tor di Floridi verso l’incrocio di via Termo Larte.

Edicola con Madonnina via di Porta Porciana, è situata sulla curva di via Termo Larte di fronte a via Porta Porciana.

Edicola con Madonnina via Termo Larte, è situata su via Termo Larte di fronte a Palazzo Savi.

Edicola con Madonnina della Carità portici del Palazzo Comunale, è situata sotto ai portici del Palazzo Comunale di Nepi.

Edicola con Madonnina via Ugo la Malfa, è situata lungo via Ugo la Malfa.


Edicola con Madonnina via XIII settembre, è situata sulla curva di via XIII settembre.

Edicola con Madonnina via delle Terme, è situata sull’incrocio tra via Roma e via delle Terme. Raffigura la Madonna ad Rupes. E stata realizzata nell’Anno Mariano 1954, come riporta la scritta sotto l’immagine della Madonna.

Edicola con Madonnina ex Asilo Suore, è situata all’interno del giardino dell’ex asilo delle suore.

Fontana con Madonnina giradino interno convento di San Bernardo, è situata all’interno del giardino del convento delle monache di clausura cistercensi di Santa Susanna a Nepi.

Edicola con Madonnina del Palazzo del Vescovato, è situata all’interno del cortile del palazzo del vescovato accanto al portone principale.

Edicola con Madonnina cortile interno Chiesa San Pietro, è situata all’interno del giardino del cortile di San Pietro.

Edicola con Madonnina cortile interno Chiesa San Biagio, è situata all’interno del giardino del cortile di San Biagio (Privata).

Edicola con Madonnina del Palazzo Sansoni, è situata all’interno del cortile del palazzo Sansoni, ingresso carrabile di via Graibaldi.

Edicola con Madonnina Casale Tenuta Pazielli, la piccola cappella è situata all’interno della tenuta Pazielli sulla strada provinciale 36.

 
 

Edicola con Cristo Redentore via Garibaldi, è situata sulla facciata di un palazzo in via Garibaldi di fronte a piazza Celsi. “VIVA GESù DIVIN REDENTORE ANNO IUBILEI 1900”

Edicola con Cristo Redentore via del Carmine, è situata sulla facciata di un palazzo in via del carmine all’incrocio con via del cucciolo.

Edicola con Madonna ex ingresso Suore Dorotee, è situata supra l’ingresso del convento della suore di Santa Dorotea, in via San Silvestro. Tondo in ceramica murato.

Edicola con Immacolata Concezione casale Gregori, è situata sulla facciata del palazzo Gregori agli Archi. Tondo in ceramica murato nel 1904 sulla facciata del Casale, per il cinquantesimo del Dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato da Papa Pio IX l’8 dicembre 1854. Prodotto in ceramica di Capodimonte dai f.lli Bigi di Napoli.

Edicola con Immacolata Concezione palazzo nobiliare via Garibaldi, è situata sulla scalinata del palazzo nobiliare di via Garibaldi. Tondo in ceramica murato nel 1904 sulla facciata del Casale, per il cinquantesimo del Dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato da Papa Pio IX l’8 dicembre 1854. Prodotto in ceramica di Capodimonte dai f.lli Bigi di Napoli.

Edicola del Cristo in palazzo Savi, è situata sulla facciata del palazzo Savi in via Termo Larte. La statua raffigura il Cristo.

Edicola con Sant’Antonio da Padova via di Corte, è situata sotto l’arco di via di Corte.

Edicola con Madonna della Misericordia o della Libera in via di Corte, è un affresco raffigurante la Madonna della Misericordia o della Libera o anche dei Raccomandati, situato sopra lo stipite di una porta di via di Corte, lo stesso dipinto è contenuto all’interno della chiesa di San Pietro a Nepi.

Edicola con Madonna dei Cavoni, è situata su una parete all’interno di una nicchia dei Cavoni della Massa di Nepi. La vecchia immagine ormai deteriorata è stata sostituita il 20 aprile 2009, con un bassorilievo in ceramica. Il lavoro di pulizia è stato eseguito dalla Pia Unione di Constantinopoli e l’immagine della Madonna della seggiola è stata benedetta da Don Valentino, parroco del Carmine.

Edicola con Madonna della Chiesa di San Bernardo, è situata sul muro a fianco della chiesa di San Bernardo, verso la forra. Raffigura la Madonna con Bambino.

Edicola con Madonna ad Rupes, è situata sul muro a fianco delle case di via Filippo Gai. Raffigura la Madonna ad Rupes di Castel Sant’Elia.

• Edicola con Padre Pio via Lidia Scotti, è situata nella piazzetta di via Lidia Scotti.

Edicola con Madonna di Loreto via G. Marconi, è situata sulla strada che da Nepi conduce a Castel Sant’Elia, vicino all’incrocio di via Guglielmo Marconi e via Galileo Galilei. Costruita a ricordo del passaggio delle truppe francesi nel 1798 avvenuto durante la notte dal 9 al 10 dicembre. Attualmente nel territorio di Castel Sant’Elia, ma era di proprietà del convento dei Servi di Maria di Nepi. La Madonna di Loreto è raffigurata in un dipinto sulla parete di fondo.

• Edicola con Padre Pio via dell’Umiltà, è situata lungo via dell’umiltà.

Edicola con Sant’Antonio via dell’Umiltà, è situata lungo via dell’umiltà. La cappella è stata realizzata nel 1889 e restaurata più volte dalla Pia Unione Sant’Antonio. L’ultimo restauro risale ad ottobre 2001, come riportato nella targa affissa all’interno.

Edicola con Sant’Antonio via degli Orti, è situata a metà della tagliata di via degli orti. Al suo interno oltre al quadretto di Sant’Antonio, troviamo anche il quadro della Beata Vergine Maria Consolatrice (Torino) e il quadretto del Cristo.

Edicola di via Mon. G. Gori, è situata sulla facciata di un palazzo interno di via Mons G. Gori. Raffigura il Cristo Redentore .

 

Edicola di via delle Colonnette, è situata a metà strada di via delle colonnette, sulla facciata del palazzo. Ad oggi è rimasto soltanto il contorno senza immagine.

Edicola piazza del Duomo, è situata in piazza del Duomo, sulla facciata del palazzo. Ad oggi è vuota.

Edicola incrocio via Tortolini, è situata sulla facciata del palazzo che fa angolo tra via tortolini e via delle colonnette.


Edicola via Giacomo Matteotti, è situata sulla facciata del cortile interno di via Giacomo Matteotti, 52 (Cortile ProLoco).

Edicola chiesa di San Rocco, è situata sulla facciata del palazzo di fronte alla chiesa che fa angolo con via Garibaldi.

Edicola chiesa di San Vito, è situata sulla facciata del palazzo vicino alla chiesa in via San Vito. Cristo Redentore “VIVA GESù DIVIN REDENTORE ANNO IUBILEI 1900”

Edicola incrocio via P. Togliatti, era situata sull’incrocio tra via Palmiro Togliatti e piazza S. Bernardo, sulla facciata del vecchio casale demolito anni fa.

Edicola località Valdiano, è situata nella località Valdiano,  vicino al fosso di Valdiano e alla mola di Valdiano.

Edicola strada nepesina, era situata all’uscita di Nepi sul vecchio portale di ingresso della tenuta Sansoni, raffigurante Sant’Antonio.

Edicola lavatoio della Bottata, era situata all’interno del vecchio lavatoio della Bottata, sul muro sopra la vasca, ad oggi è scomparsa.

Edicola con Madonnina del cortile via del cerro, è situata all’interno del cortile dei palazzi delle case popolari.

Madonnina  giardino chiesa Santa Famiglia (loc. San Bernardo) è situata all’interno del giardino della chiesa della Santa Famiglia. Realizzata nell’anno giubilare del 2000.

Madonnina  Grotta giardino dei Frati, è situata nel giardino del convento dei Padri Servi di Maria.

Madonnina  Grotta giardino dei Frati, la statua con fontana frontale è situata nel giardino del convento dei Padri Servi di Maria.

Madonnina  mura giardino dei Frati,  è situata sulle mura della forra nel giardino del convento dei Padri Servi di Maria.

Madonnina  delle Forre, la statua è situata accanto al convento delle suore di San Bernardo, lato verso la caduta del Picchio.

• Statua Beata Cecilia Eusepi, è situata nel giardino del convento dei Padri Servi di Maria. Cecilia Eusepi nacque a Monte Romano (VT) il 17 febbraio 1910 e si spense a Nepi il 1° ottobre 1928. 

• Statua MRP Padre Angelo Maria Flamini, situata all’interno del giardino del convento dei Padri Servi di Maria. Padre Angelo Maria Flamini dei Servi di Maria, già cappellano del 1° Reggimento Artiglieria da Campagna e decorato con medaglia di argento al valor militare durante la Prima Guerra Mondiale. Come Priore Provinciale dispensò Cecilia Eusepi dal difetto di età per entrare nell’ordine delle Terziarie dei Servi di Maria nella chiesa parrocchiale dei ss. Romano e Tolomeo il 17 settembre 1922, una professione ordinariamente riservata a persone non adolescenti.

Immagini Sacre giardino dei Frati, sono situate all’interno del giardino del convento dei Padri Servi di Maria in via Garibaldi.

Croci rupestri dei Cavoni, sono situate nel territorio compreso tra il cardinale e la massa. Sono iscrizioni rupestri che si trovanp lungo i Cavoni e servivano come “scacciadiavoli” e da conforto, per i viandanti e i pellegrini che li attraversavano.

Ricerche effettuate da Pietro Palazzini

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