Storie e Pastocchie Nepesine

Storie e Pastocchie Nepesine Piero Carletti gen-17 XIX 2

 Quelli di Piero sono pensieri, riflessioni, non proprio poesie, almeno non in senso strettamente tecnico; sono tuttavia poesie perché in esse si apre l’anima di Piero, si snoda il suo mondo, vola la sua fantasia. Soprattutto, in esse si percepisce la freschezza di un animo semplice e generoso, si scorgono i pensieri di un uomo che, pur non avendo studiato molto, ho vissuto con intensità la vita, vi si è immerso senza paura e senza ipocrisie…

Biografia

Piero Carletti è nato a Nepi (Vt) il tredici aprile del 1942. Primo dei tre figli di Carletti Giuseppe, operaio, e Marini Pierina, casalinga, ha vissuto sempre nel suo paese natale li dove è nato, in via Termolarte 132. Dopo la parentesi militare che lo portò a Bologna, nel 1965 sposa Martina Aquilani dalla quale ha avuto due figli: Giuseppe e Giuliano. Nella sua vita si è dedicato a vari lavori tra i quali il contadino, con la famiglia della moglie, ed il camionista trasportatore dell’acqua di Nepi, mestiere che lo ha portato fino alla pensione. I suoi hobby preferiti, per smaltire le fatiche della strada, sono sempre stati la pesca sportiva e il cinema, specie i film comici di Totò (suo grande mito) e quelli western americani. E’ stato un componente della banda musicale cittadina insieme al fratello Rolando. Si è affacciato per un periodo, intorno agli anni 70, alla vita politica locale. Per molti anni è stato presidente del locale Circolo ARCI con il quale ha portato avanti diverse iniziative tese a valorizzare il territorio nepesino. Possiamo ben dire che sia stato un precursore delle tante attività escursionistiche che oggi vengono realizzate con discreto successo nelle realtà del nostro territorio comunale ed extra comunale. Nel suo intimo, in effetti, c’è sempre stata la passione per la sua terra, per il suo paese, per la storia che lo ha reso così come è. Conoscere e far conoscere la natura, l’ambiente che ci circonda, le storie, i costumi, le particolarità è sempre stata una sua priorità, in particolar modo lasciare questa eredità che, a suo dire, dovrebbe venir naturale a ognuno di noi, ai bambini, ai nostri figli. Per questo motivo, con il raggiungimento della pensione, ha fatto sì che potesse dedicarsi con maggiore forza alla sua passione per il volontariato. Ha collaborato per molti anni con gli insegnanti delle scuole elementari, coinvolgendoli in iniziative pedagogiche sulle origini e abitudini popolari locali, sulla conoscenza della orografia locale, della fauna e flora del basso viterbese. Nello stesso tempo, ha svolto la sua missione di volontario presso una cooperativa sociale locale dedicata ai bambini nel doposcuola e successivamente operando nel locale “Centro H” che ospita ragazzi con handicap. Ha visto e accompagnato un numero importante di ragazzi che lo hanno adottato a “nonno comune” evidenziando la bontà del rapporto che ha saputo instaurare con loro negli anni. È stato membro operativo della Croce Rossa locale finché la malattia che lo ha colpito non ne ha impedito il proseguimento. Durante questi anni ha dedicato molto tempo alla ricerca di storie e curiosità della cultura paesana. Ha incrociato, magari davanti ad un buon bicchiere di vino, tanti personaggi del paese lasciandosi arricchire dalla storia ed esperienza di ognuno. Ha custodito e messo insieme tante informazioni per piacere personale e per poi farne una “valigia” da lasciare ai futuri nepesini. Il morbo di Parkinson che lo ha colpito ha ridotto la capacità di continuare a “dare” il suo contributo fisico alla comunità locale, senza escluderlo, però, dall’essere ancora piccola memoria vivente della storia nepesina recente e passata. Nel 2014 è stato gratificato dal comune di Nepi con il premio “Stagione Borgiana 2014” per il suo impegno nel recuperare e valorizzare le nostre origini e le nostre memorie. Un bel riconoscimento certamente, ma il più bello, ha sempre affermato, è che non vada perduta neanche una minima parte della nostra storia.

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