Personaggi famosi nepesini o che sono transitati a Nepi:

  1. Marco Furio Camillo (446 a.C. circa – 365 a.C.) è stato un politico e militare romano e uno statista di famiglia patrizia. Conquistò Nepi nel 383 a.C. Fu censore nel 403 a.C., celebrò il trionfo quattro volte, cinque volte fu dittatore e fu onorato con il titolo di Pater Patriae, Secondo fondatore di Roma
  2. Flavio Valerio Aurelio Costantino, conosciuto anche come Costantino il Grande e Costantino I (Naissus, 27 febbraio 274 – Nicomedia, 22 maggio 337), è stato un imperatore romano dal 306 alla sua morte. Costantino è una delle figure più importanti dell’Impero romano, che riformò largamente e nel quale permise e favorì la diffusione del cristianesimo. Tra i suoi interventi più significativi, la riorganizzazione dell’amministrazione e dell’esercito, la creazione di una nuova capitale a oriente, Costantinopoli, e la promulgazione dell’Editto di Milano sulla libertà religiosa. Verso la metà del mese di ottobre del 312, Costantino Magno era accampato nel territorio di Nepi dove ricevette la sottomissione delle due Claustra Etruriae (Nepi e Sutri) e dove fece riposare le sue legioni per renderle più agili nell’assedio finale. Il 28 ottobre 312 sulle rive del tevere vinse la battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio, durante la quale sarebbe avvenuta la celebre e leggendaria apparizione della croce sovrastata dalla scritta In hoc signo vinces (con questo simbolo vincerai) che avrebbe avvicinato Costantino al cristianesimo. Nel 313 fece un editto imperiale nel quale si proclamava la libertà di culto del Cristianesimo, che nei tre secoli antecedenti causò molte battaglie contro i pagani, tra cui prima battaglia tra pagani e Cristiani avvenuta a Nepi nel 51 d.C.
  3. Duca Leonzio mandato nel 535 a difesa della città, da parte del pontefice S. Gregorio Magno, durante la guerra Greco-Gotica.
  4. Re Alboino dei Longobardi (Pannonia, 530 circa – Verona, 28 giugno 572), è stato re dei Longobardi dal 560 circa al 572, anno del suo assassinio. Nel 568 guidò il suo popolo alla conquista dell’Italia, e passando anche per Nepi distrusse la città. Riuscito nell’impresa che tutti i Germani avevano sognato ossia di conquistare l’Italia, divenne un personaggio leggendario.
  5. Totone o Teodoro, (morto 29 luglio 768) Duca di Nepi e successivamente duca di Roma, nepesino ma di stirpe longobarda. fu il duca sedicente Nepi, il magnate leader di Etruria , che ha messo in scena un colpo di stato a Roma 5 luglio 767, facendo eleggere suo fratello Costantino II come Antipapa. Egli divenne duca di Roma per un anno fino alla sua morte. Le principali fonti che documentano il suo cambio di gestione sono la vita di Papa Stefano III nel Liber Pontificalis e una deposizione superstite del primicerius Christopher da 769, conservato in un manoscritto del IX secolo Verona , la Depositio Christophori .
  6. Papa Costantino II  (Nepi, … – VIII secolo), fratello di Totone. L’Antipapa Costantino II venne fatto eleggere il 5 luglio 767 dal fratello Totone, duca di Nepi, ancora prima che papa Paolo I morisse: venne deposto e imprigionato dai Longobardi di Desiderio il 6 agosto del 768; dopo l’elezione di papa Stefano III (1º agosto 768) fu imprigionato e in seguito venne fatto accecare. 
  7. Ottone III di Sassonia (980 – 1002) è stato re d’Italia e di Germania dal 983 al 1002 e imperatore del Sacro romano impero dal 996 al 1002. Morto nel 1002 nel territorio di Nepi.
  8. Roberto d’Altavilla detto il Guiscardo (1015 – 1085), condottiero normanno nel 1063, conquistò Nepi con l’aiuto di Matilde di Canossa. Sesto figlio di Tancredi (conte di Hauteville-la-Guichard) e primo della sua seconda moglie Fresenda (o Fressenda, figlia di Riccardo I di Normandia, detto Riccardo Senza Paura), divenne Conte di Puglia e Calabria alla morte del fratello Umfredo (1057). In seguito, nel 1059, fu investito da papa Niccolò II del titolo di Duca di Puglia e Calabria e Signore di Sicilia.
  9. Matilde di Canossa (marzo 1046 – Bondeno di Roncore 24 luglio 1115), nel 1063 fu Contessa di Nepi. Matilde di Canossa, o Mathilde, o più correttamente Matilde di Toscana, nota anche come la Grancontessa, fu contessa, duchessa, marchesa e vicaria imperiale e vice regina d’Italia. Matilde fu una potente feudataria ed ardente sostenitrice del papato nella lotta per le investiture; personaggio di assoluto primo piano in un’epoca in cui le donne erano considerate di rango inferiore, arrivò a dominare tutti i territori italici a nord dello Stato Pontificio. Sotto il suo comando il Dominio dei Canossa raggiunse la massima estensione.
  10. Anacleto II (Pietro Pierleoni 1090 – 1138), è stato un benedettino italiano, che divenne cardinale nel 1106 e che fu eletto papa nel 1130, in contrapposizione a papa Innocenzo II, ed è considerato antipapa. Nel portico Cattedrale di Nepi è custodita un’iscrizione lapidaria con inciso il patto tra il libero comune di Nepi e l’antipapa Anacleto II del 1131: “Anno del Signore 1131, al tempo di Anacleto II papa, nel mese di Luglio, indizione VIII. I cavalieri e i Consoli di Nepi stabiliscono con giuramento che se qualcuno di loro vuole infrangere la nostra società sia cacciato con i suoi seguaci da ogni onore e dignità e inoltre con Giuda e Caifa e Pilato spartisca il suo destino (dopo morto); e ancora, sopporti una morte infame come Galeone che tradì i suoi compagni e di lui non sia più memoria, ma sieda alla rovescia su di un’asina e tenga la coda in mano”.
  11. Cardinale Pietro Colonna (Roma, 1260 – Avignone, 14 agosto 1326) il 13 agosto 1293, acquistò la città di Nepi per la somma di 48.000 fiorini. E’ stato un cardinale italiano della Chiesa cattolica, nominato da papa Niccolò IV il 16 maggio 1288. Era figlio di Giovanni e di una delle contesse dell’Anguillara, e fratello di Giacomo, detto “Sciarra”, e di Stefano, “il Vecchio”, nipoti del cardinale Giacomo Colonna. Fu elevato al rango di cardinale della Chiesa cattolica da papa Niccolò IV il 16 maggio 1288, assumendo il titolo di diacono di Sant’Eustachio che tenne sino al 10 maggio 1297 quando venne deposto da papa Bonifacio VIII, appartenente alla famiglia dei Caetani, e rivale dei Colonna, in seguito alla dichiarata nullità che Pietro, suo zio Giacomo e gli Spirituali Francescani, con il “manifesto di Lunghezza” fecero sulla sua elezione papale. La reazione di Bonifacio VIII non si fece attendere i due cardinali furono destituiti e in una bolla definiti “dannata stirpe e del loro dannato sangue” e costretti a trovare rifugio presso la corte di Filippo IV di Francia detto “il Bello” anch’egli in cattivi rapporti con il papato. Si susseguirono il cosiddetto oltraggio di Anagni cui segui poco dopo la morte di Bonifacio VIII, e lo spostamento della sede papale ad Avignone, in Francia. Qui Pietro Colonna fu reinstaurato il 2 febbraio 1306 da papa Clemente V e il 7 dicembre 1307 assunse il titolo cardinalizio di Sant’Angelo in Pescheria. Morì ad Avignone il 14 agosto del 1326 e la sua salma venne inumata nella Basilica Liberiana.
  12. Papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia – Xàtiva, 1º gennaio 1431 – Roma, 18 agosto 1503). Donò il Castello di Nepi a Lucrezia Borgia. Alessandro VI, nato Roderic Llançol de Borja, è stato il 214º papa della Chiesa cattolica dal 1492 alla morte. Fu uno dei papi rinascimentali più controversi, anche per aver riconosciuto la paternità di vari figli illegittimi, fra cui i famosi Cesare e Lucrezia Borgia, tanto che il suo cognome catalano, italianizzato in Borgia, è diventato sinonimo di libertinismo e nepotismo, che sono tradizionalmente considerati come le caratteristiche del suo pontificato. Tuttavia due dei successori di Alessandro, Sisto V e Urbano VIII, lo descrissero come uno dei papi più importanti dopo San Pietro.
  13. Card. Ascanio Sforza (Ascanio Maria Sforza Visconti – Cremona, 3 marzo 1455 – Roma, 28 maggio 1505), nel 1492 fu Governatore della città di Nepi. Cardinale italiano, conosciuto per la sua abilità diplomatica, che giocò un ruolo fondamentale nell’elezione di Rodrigo Borgia come papa Alessandro VI.
  14. Lucrezia Borgia (Subiaco, 18 aprile 1480 – Ferrara, 24 giugno 1519), figlia di Rodrigo Borgia nel 1499 fu Governatrice della città di Nepi. Lucrezia Borgia è stata una nobildonna italiana di origini anche spagnole. Figlia illegittima terzogenita di papa Alessandro VI (al secolo Rodrigo Borgia) e di Vannozza Cattanei, fu una delle figure femminili più controverse del Rinascimento italiano. 
  15. Cesare Borgia (Subiaco, 13 settembre 1475 – Viana, 12 marzo 1507), detto “Il Valentino” figlio di Rodrigo Borgia utilizzò la fortezza di Nepi come rifugio. Cesare Borgia, è stato un condottiero, cardinale, nobile e politico italiano la cui famiglia era di origini valenciani (nativa di Xàtiva). Figlio illegittimo di papa Alessandro VI (al secolo Rodrigo Borgia) e di Vannozza Cattanei, il maggiore tra i suoi fratelli (Giovanni, Goffredo e Lucrezia), fu un uomo politico spregiudicato, determinato e pronto a tutto per il potere; certamente, una delle figure più controverse del Rinascimento italiano.
  16. Giovanni Borgia, (1498 – 1548), detto Infante Romano. Principe di Nepi (1501-1503 ) a soli 2 anni. Nobile italiano, figlio illegittimo appartenente alla famiglia Borgia. La paternità e la maternità di Giovanni Borgia sono un mistero irrisolto che avvolge la famiglia valenciana. Secondo le carte ufficiali sarebbe figlio di Papa Alessandro VI e una donna sconosciuta. L’ipotesi di alcuni storici è che in realtà l’infante romano sarebbe stato il figlio illegittimo di Lucrezia Borgia, nato da una sua relazione clandestina con un paggio papale, che il Papa avrebbe riconosciuto come figlio solo per salvaguardare il nascituro e la reputazione della figlia Lucrezia.
  17. Niccolò di Bernardo dei Machiavelli noto semplicemente come Niccolò Machiavelli (Firenze, 3 maggio 1469 – Firenze, 21 giugno 1527) è stato uno storico, filosofo, scrittore, drammaturgo, politico e diplomatico italiano, secondo cancelliere della Repubblica Fiorentina dal 1498 al 1512. Considerato, come Leonardo da Vinci, un uomo universale, nonché figura controversa nella Firenze dei Medici, è noto come il fondatore della scienza politica moderna, i cui principi base emergono dalla sua opera più famosa, Il Principe, nella quale è esposto il concetto di ragion di stato e la concezione ciclica della storia. Con la pace concordata con la Francia nell’ottobre 1505, la Spagna, con Ferdinando II d’Aragona, aveva preso definitivamente possesso del Regno di Napoli. I piccoli stati della penisola attendevano ora le mosse di Giulio II, deciso a imporre la sua egemonia nell’Italia centrale: nel luglio, il papa chiese a Firenze di partecipare alla guerra che egli intendeva muovere al signore di Bologna, Giovanni Bentivoglio, che era alleato, come Firenze, dei francesi, e perciò teoricamente amico, oltre che confinante, dei Fiorentini. Si trattava di temporeggiare, osservando gli sviluppi dell’impresa del papa al quale fu mandato Machiavelli in qualità di agente diplomatico, che lo incontrò a Nepi il 27 agosto 1506 mentre il Sommo Pontefice si stava incamminando verso San Marino. Giulio II gli dimostrò di godere dell’appoggio della Francia, che aveva promesso di inviare truppe in suo aiuto, cosicché fu agevole a Machiavelli promettere aiuti a sua volta – dopo però che fossero arrivati quelli di re Luigi – e seguì papa Giulio che, con la sua corte curiale e pochi armati se n’andava a Perugia, ottenendo, il 13 settembre, la resa senza combattimento di Giampaolo Baglioni che, con stupore e rimprovero del Machiavelli e, un giorno, anche del Guicciardini, non ebbe il coraggio di opporsi alle poche forze allora a disposizione del Papa.
  18. Papa Giulio II, nato Giuliano della Rovere (Albisola, 5 dicembre 1443 – Roma, 21 febbraio 1513), è stato il 216º papa della Chiesa cattolica dal 1503 alla sua morte. Noto come “il Papa guerriero” o “il Papa terribile”, è uno dei più celebri pontefici del Rinascimento. È ricordato come fondatore dei Musei Vaticani. Si incontrò a Nepi il 27 agosto 1506 con Niccolò Machiavelli inviato da Firenze per concordare un’alleanza.
  19. Bernardo Accolti (Arezzo, 11 settembre 1458 – Roma, febbraio 1535) detto l’Unico Aretino, poeta e drammaturgo italiano. Comprò il ducato di Nepi per 5.000 ducati nel 1520, che perse nel 1534.  Autore della commedia La Virginia (1493) e degli Strambotti
  20. Papa Paolo III (Alessandro Farnese – Canino, 29 febbraio 1468 – Roma, 10 novembre 1549), padre di Pier Luigi Farnese, nel 1545 gli donò il Ducato di Castro e Nepi. Paolo III, è stato il 220º papa della Chiesa cattolica dal 1534 alla sua morte. Nel 1540 autorizzò la fondazione della Compagnia di Gesù su proposta di Ignazio di Loyola e convocò il Concilio di Trento nel 1545.
  21. Pier Luigi Farnese (1503 – 1547), figlio di Papa Paolo III Farnese (1545) Ducato di Castro e Nepi. Nel concistoro del 14 marzo 1537, il papa, oltre a creare il nuovo ducato, regalò al figlio anche le città di Nepi e Ronciglione. Pier Luigi si impegnò a riparare tutte le fortezze del ducato di cui era stato infeudato. Il Duca chiamò Antonio da Sangallo il Giovane, a cui commissionò i lavori.
  22. Antonio Sangallo Il Vecchio (Antonio Giamberti – Firenze, 1455 – Firenze, 27 dicembre 1534),  per il papa Borgia, dal 1499 al 1503, si occupò della rocca di Nepi. Fu detto il Vecchio per differenziarlo dal nipote Antonio da Sangallo il Giovane, è stato un architetto e scultore italiano, del Rinascimento, specialista nella progettazione di opere di fortificazione, tanto da essere considerato uno dei protagonisti delle innovazioni che caratterizzano la “fortificazione alla moderna”. 
  23. Antonio da Sangallo il Giovane (Antonio Cordini Firenze, 12 aprile 1484 – Terni, 3 agosto 1546) Fortificazione di Nepi e inizio palazzo Comunale(1542). E’ stato un architetto italiano, attivo durante il Rinascimento e il Manierismo. Il nonno Francesco Giamberti lavorava il legno e gli zii Giuliano da Sangallo ed Antonio da Sangallo il Vecchio erano celebri architetti del tempo. Suoi cugini furono lo scultore Francesco da Sangallo e lo scenografo Bastiano da Sangallo.
  24. Ersilia Cortese Del Monte (Roma 1529-1588 c.) – Duchessa di Nepi. Persona di grande cultura, mecenate di artisti e letterati.
  25. San Carlo Borromeo (Arona, 2 ottobre 1538 – Milano, 3 novembre 1584), fu visitatore apostolico della diocesi di Nepi. Carlo Borromeo, è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Canonizzato nel 1610 da papa Paolo V a soli 26 anni dalla morte, san Carlo è considerato tra i massimi riformatori della Chiesa cattolico-romana nel XVI secolo, assieme a sant’Ignazio di Loyola e san Filippo Neri, nonché anima e guida della Controriforma cattolica. Tra le maggiori riforme da lui proposte e accettate dal Concilio di Trento, vi fu l’istituzione dei seminari per la formazione e l’educazione dei presbiteri. Era nipote, per parte di madre, di papa Pio IV. 
  26. Papa Pio V (Michele Ghislieri – Bosco Marengo, 17 gennaio 1504 – Roma, 1º maggio 1572). Vescovo della diocesi di Nepi e Sutri (1556 – 1560). Eletto Papa nel 1566. Papa Pio V, è stato il 225º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, sovrano dello Stato Pontificio, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice, dal 7 gennaio 1566 alla sua morte. Teologo e inquisitore domenicano, operò per la riforma della Chiesa secondo i dettami del Concilio di Trento. Con san Carlo Borromeo e sant’Ignazio di Loyola è considerato tra i principali artefici e promotori della Controriforma. Durante il suo pontificato furono pubblicati il nuovo Messale romano, il Breviario e il Catechismo, furono intraprese le revisioni della Vulgata e del Corpus Iuris Canonici. Di Papa Pio V a Nepi esiste ancora una statua lignea conservata presso il Duomo di Nepi.
  27. Michele Locatelli (1744) Architetto che terminò il palazzo Comunale
  28. Alessandro Stradella (1643 –1682), musicista nepesino del 1600. Fu battezzato il 1º agosto 1643 con il nome di Antonio Alessandro Boncompagno. Proveniva sicuramente da una famiglia nobile originaria di Fivizzano nella Lunigiana, che si era stabilita a Nepi nella seconda metà del XVI secolo, dopo che nel 1575 Alessio Stradella, un prozio del compositore, vi era stato nominato vescovo. Il padre Marcantonio era cavaliere dell’Ordine di Santo Stefano, un ordine militare con compiti di difesa della costa del granducato di Toscana, cui erano ammessi i nobili di origine toscana. Nel 1609 aveva curato la pubblicazione del Libro primo de madrigali a cinque voci di Giovanni Girolamo Kapsperger (Roma, Pietro Manelfi, 1609). La madre, Vittoria Bartoli, di nobile famiglia orvietana, era la seconda moglie di Marcantonio. Scrisse almeno 7 opere, numerose cantate e oratori. Compose anche 27 pezzi strumentali, soprattutto per archi e basso continuo, generalmente sotto forma di sonate da chiesa. Stradella fu tra i primi compositori a utilizzare la tecnica di orchestrazione del concerto grosso (contrapposizione fra concertino e tutti) che usò sia nella concertazione delle arie di oratori, opere e cantate, sia nei brani strumentali, come, per esempio, in una delle sue Sonate di viole.  
  29. Filippo Barigioni (Roma, 1672 – Roma, 23 dicembre 1753), nel 1727 realizzò l’acquedotto di Nepi. Filippo Barigioni è stato un architetto italiano. Allievo di Carlo Fontana, Barigioni lavorò insieme al maestro e ad Alessandro Specchi alla cappella Albani a San Sebastiano fuori le Mura. Nel 1711 restaurò una fontana di Giacomo della Porta per collocarvi l’obelisco oggi nei pressi del Pantheon.
  30. Edmondo Mario Alberto De Amicis (Oneglia, 21 ottobre 1846 – Bordighera, 11 marzo 1908) è stato uno scrittore, giornalista e militare italiano. È conosciuto per essere l’autore di Cuore, uno dei libri più popolari della letteratura mondiale per ragazzi. Nel Libro “Impressioni di Roma” racconta il passaggio a Nepi delle truppe del Regno d’Italia.
  31. Ugo Pesci (Firenze, 22 ottobre 1846 – Bologna, 13 dicembre 1908) è stato un giornalista italiano, studioso di Casa Savoia. Dopo gli studi a Firenze, frequentò l’Accademia militare di Modena conseguendo nel 1865 il grado di sottotenente. Nella terza guerra d’indipendenza, ufficiale dei granatieri, prese parte alla battaglia di Custoza. Terminata la carriera militare, intraprese quella giornalistica, lavorando nella redazione fiorentina del Fanfulla. Nel 1870, come inviato del medesimo quotidiano, assistette alla breccia di Porta Pia. Fu redattore del “Corriere della Sera” e del “Caffè. Nei periodi successivi, frequentò la corte di Vittorio Emanuele II e conobbe diversi esponenti dell’alta borghesia laica cittadina e dell’ambiente vaticano. A Bologna, fu direttore della Gazzetta dell’Emilia. Nel libro “Come siamo entrati in Roma” memorie di Ugo Pesci con prefazione di Giosuè Carducci 1911, l’autore racconta alcuni episodi durante il passaggio a Nepi, avvenuto nel 1870, delle truppe che si recavano a Roma.

 

  1. Generale François Étienne Kellermann (Metz, 4 agosto 1770 – Parigi, 2 giugno 1835), fu un generale francese attivo durante il periodo rivoluzionario e imperiale e il 2 dicembre 1798 saccheggiò Nepi.
  2. Papa Pio VII (Cesena, 14 agosto 1742 – Roma, 20 agosto 1823), nel 1805 di ritorno da Parigi, fu ospite della Famiglia Pisani. Nel 1804 Napoleone iniziò a trattare col Papa la propria formale e diretta investitura come imperatore. Dopo alcune esitazioni Pio VII si lasciò convincere a celebrare la cerimonia nella cattedrale di Notre-Dame e a prolungare la sua visita a Parigi per altri quattro mesi ma, contrariamente alle sue aspettative, ne ricevette in cambio solo pochissime concessioni, e di secondaria importanza. Ciò nonostante, le acclamazioni entusiastiche del popolo francese verso il Chiaramonti, ovunque egli passasse, erano tante e tali che non solo Napoleone se ne infastidì moltissimo (e divenne più scontroso col pontefice), ma Pio VII capì che la fede, in Francia, stava rinascendo davvero. Rientrato a Roma il 16 maggio 1805, convocò il collegio cardinalizio ed ai porporati presentò il viaggio come un’esperienza complessivamente positiva. Una targa sul pianerottolo, ricorda l’ospitalità che la famiglia Pisani diede a Papa Pio VII nel 1805, mentre ritornava a Roma, dopo essere stato prigioniero in Francia durante l’ultimo periodo napoleonico. Pio VII è il papa del film “il Marchese del Grillo” del celebre Alberto Sordi, regia di Mario Monicelli cittadino onorario di Nepi e regista del film “l’Armata Brancaleone” girato a Nepi.
     
  3. Beata Paola Frassinetti (Genova, 3 marzo 1809 – Roma, 11 giugno 1882) Fondatrice delle Suore Dorotee di Nepi. Fu una religiosa italiana, fondatrice della congregazione delle Suore di Santa Dorotea; nel 1984 è stata proclamata santa da papa Giovanni Paolo II.  
  4. Mons. Bernardo Doebbing (Münster, Germania, 8 luglio 1855 – Roma 14 mar­zo 1916) a Nepi dal 1901 al 1916, fu nominato vescovo di Sutri-Nepi il 2 aprile 1900.
  5. Edmondo De Amicis, (Oneglia, 21 ottobre 1846 – Bordighera, 11 marzo 1908) è stato uno scrittore, giornalista e militare italiano. È conosciuto per essere l’autore di Cuore, uno dei libri più popolari della letteratura mondiale per ragazzi. Il 13 settembre 1870 come giornalista, racconta il passaggio a Nepi delle truppe prima della presa di Roma.
  6. Francesco e Pietro Silj, (1882) divenuti proprietari dell’ormai diruta rocca, fecero apporre 20 iscrizioni nella torre principale del castello, che raccontano la storia più che bimillenaria della città di Nepi e della Rocca stessa.
  7. Beata Cecilia Eusepi (Monte Romano, 17 febbraio 1910 – Nepi, 1º ottobre 1928) è stata dichiarata Venerabile il 1º giugno 1987 da Papa Giovanni Paolo II e Beata dal Cardinale Angelo Amato il 17 giugno 2012 a Nepi.
  8. Mons. Luigi Maria Olivares (Corbetta, 18 ottobre 1873 – Pordenone, 19 maggio 1943), dal 1916 al 1943, è stato un vescovo cattolico italiano, commemorato come venerabile dalla Chiesa cattolica, vescovo di Sutri e Nepi. Nel 1916 papa Benedetto XV lo nominò vescovo di Sutri e Nepi (nel 1986 confluite nella diocesi di Civita Castellana)[4] ed il 29 ottobre di quello stesso anno venne consacrato nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Roma per mano del cardinale Giovanni Cagliero, primo porporato salesiano, assistito da Pasquale Morganti, arcivescovo di Ravenna e vescovo di Cervia, già padre spirituale dell’Olivares, e dal salesiano Giovanni Battista Marenco, vescovo di Massa Carrara. Nel 1928 ottenne l’incarico di amministratore apostolico della vicina diocesi di Civita Castellana, durante un periodo di vacanza della sede di circa 2 anni. Nel 1937 fu tra i primi promotori della causa della serva di Dio suor Maria Francesca della Croce (Amalia Streitel), fondatrice dell’ordine delle Suore della Santissima Madre Addolorata.
  9. Mario Mattòli (Tolentino, 30 novembre 1898 – Nepi, 26 febbraio 1980) è stato un regista, sceneggiatore e impresario teatrale italiano, fra i più popolari del suo tempo. Regista di molti film di Totò. Cittadino onorario di Nepi.
  10. Mario Monicelli (Viareggio, 16 maggio 1915 – Roma, 29 novembre 2010), regista, sceneggiatore e attore. Regista del film “L’armata Brancaleone” del 1966 e di una scena del sequel “Brancaleone alle crociate” del 1970. Cittadino onorario di Nepi.
  11. Papa Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła – Wadowice, 18 maggio 1920 – Città del Vaticano, 2 aprile 2005), ha visitato Nepi il primo maggio 1988. E’ stato il 264º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 6º sovrano dello Stato della Città del Vaticano. Fu eletto papa il 16 ottobre 1978. In seguito alla causa di beatificazione, il 1º maggio 2011 è stato proclamato beato dal suo immediato successore Benedetto XVI e viene festeggiato annualmente nel giorno del suo insediamento, il 22 ottobre; nella storia della Chiesa, non accadeva da circa un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore. Il 27 aprile 2014, insieme a papa Giovanni XXIII, è stato proclamato santo da papa Francesco.
  12. Carla Fracci (Milano, 20 agosto 1936) è una ballerina italiana, universalmente considerata come una delle più grandi ballerine del ‘900. Nel 1981 il New York Times la definì prima ballerina assoluta. Nel 2020 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Nepi.

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