Il Pizzo e la Cascatella

Località: Il Pizzo
Regione: Lazio – Nepi (VT)
Tipo Percorso: Escursionistico (E)
Difficoltà: Medio/Facile
Lunghezza: 1,8 Km (solo andata)
Dislivello: circa 150 mt
Tempo percorrenza: circa 1 ora (solo andata)
Numerazione Percorso CAI: tratto del percorso 100M e percorso 178B
Colore Bandierina segnaletica: Bianco/Rosso
Ciclabile: No
Indicazioni: No
Acqua potabile nel percorso: fontana inizio percorso
Note: Percorso medio/facile, tranne alcuni tratti ripidi. Sono consigliati l’uso di bastoncini e scarpe da trekking antiscivolo e indumenti anti-strappo che coprano gambe e braccia. È sconsigliato a persone molto anziane o bambini piccoli con carrozzine.

Ristori: Assenti lungo il percorso

Orari di apertura
Attualmente aperto
Aperto: tutto l’anno

Contatti
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Il Pizzo è una località archeologica di Nepi, uno sperone tufaceo immerso nel verde, la sua datazione risale al periodo antico del primo ferro. La superficie dell’area è di circa un ettaro, su cui si possono ancora ammirare grotte risalenti all’età del bronzo e le vecchie fortificazioni con mura di opera quadrata.  È di proprietà privata e lungo le sue pendici sono stati ritrovati numerosi reperti storici. L’itinerario che porta alla località “Il Pizzo”, altro luogo suggestivo tra le Forre di Nepi, parte dalla cascata di Cavaterra in piazza dei Bersaglieri. Ci troviamo di fronte ai Bastioni Sangalleschi del Castello dei Borgia, affacciandoci verso la cascata possiamo scorgere l’antico Mulino ad acqua e tutta la Valle Suppentonia o Forra che fiancheggia Nepi.

La Forra è un elemento geomorfologico caratteristico del territorio, caratterizzato da valli delimitate da pareti sub-verticali scavate dalla millenaria azione erosiva dei torrenti sul substrato vulcanico formatesi tra 600.000 e circa 20.000 anni fa. Uscendo dalla piazza in direzione Selciatella (percorso 100M della via Francigena), l’antica via Amerina, dopo circa 100 mt sulla sinistra troviamo una stradina sterrata (via del cardinale) con delle indicazioni per la tagliata dei cavoni, vecchie vie di comunicazione di epoca epoca pre-romana che univano le forre coi pianori tufacei. Proseguendo il percorso ci dirigiamo verso la strada a sinistra che incontriamo dopo 20 mt. Dopo circa 200 mt ci troviamo di fronte ad un cancello. Sul lato sinistro vediamo un percorso tufaceo che scende tra la vegetazione. Scendiamo lungo il sentiero fino al livello del fosso della Massa o rio Falisco. Dopo alcuni saliscendi di cui uno abbastanza impegnativo, ci troviamo sulla destra il piccolo laghetto che precede la cascata e di fronte il dirupo con ben visibile al centro il taglio causato dall’erosione dell’acqua che si getta nel laghetto sottostante. Guardando la forra, sulla sinistra si nota un piccolo sentiero che ci porta alla base della cascata. L’altezza della cascata è di circa 12 mt di roccia di basalto. Il percorso non molto comodo a causa delle ripide discese è sconsigliato a persone con difficoltà motorie. Per chi vuole, il sentiero prosegue fin sotto la punta del Pizzo, dove si trova la confluenza tra il fosso di Cavaterra e rio Falisco.

Il rientro è per lo stesso cammino o si prosegue per il nuovo percorso (178B) che fiancheggia il fosso. Dopo circa 100 mt, ci troviamo un leggero attraversamento nell’acqua con sassi e rami, ma agevolato da una corda. Dopo aver attraversato proseguiamo mantenedo la destra e costeggiando il fosso. Dopo circa 150 mt, ci troviamo all’incrocio con i Cavoni. Sulla destra si può notare il ponte di legno del cardinale, lo attraversiamo e dopo una piccola salita notiamo sulla sinistra la vecchia sorgente del cardinale. Si prosegue ancora la salita fino al punto di partenza. Si consiglia di concludere l’escursione con una passeggiata nelle vie del paese, molto bello e caratteristico.

Che cosa vedere
Alloggi e punti di ristoro nelle vicinanze
Mappa percorso jpg
Approfondimenti
File tacciato GPX

Consigli Utili:
L’escursione non è uno sport di resistenza, quindi evitare la pressione del tempo e impostare il ritmo in modo che nessuno nel gruppo perda il fiato. Controllate sempre le previsioni meteo, visto che state passeggiando sulle rive dei torrenti potrebbe diventare molto pericoloso a causa di improvvisi allagamenti. Consigliato un telefono cellulare (numero per le chiamate di emergenza europeo 112). Una pausa puntuale serve per riposarsi, per godersi il paesaggio e la convivialità. Cibo e bevande sono necessari per mantenere le prestazioni e la concentrazione. Tenere sotto controllo i bambini, anche se ci sono delle staccionate, lungo il percorso passerete vicino a dei precipizi. Informate sempre le persone di fiducia su destinazione, percorso e via del ritorno. Resta insieme al gruppo. Per i solitari, fate attenzione: anche piccoli incidenti possono diventare gravi situazioni di pericolo. Rispettate la natura e non lasciare rifiuti. Non disturbate gli animali selvatici e da pascolo. Lasciate le piante intatte e non lanciate sassi nelle vallate.

Rischi e sicurezza:
I rischi che possono presentarsi durante l’escursione sono dovuti all’ambiente fisico-meteorologico-climatico e fattori ambientali indiretti:
Smarrimento: Se non esperti, fate sempre attenzione a non inoltrarvi in zone non battute e fuori dai sentieri.
Caduta di massi: nei percorsi che si affacciano su pareti di roccia, che percorrono brecciai è possibile incontrare delle frane. Il fenomeno del tutto naturale e accidentale in quanto legato a normali fenomeni di erosione ha dei rischi che aumentano in particolari condizioni atmosferico-meteorologiche come ad esempio in seguito a forti precipitazioni atmosferiche.
Fulmini: nel caso di temporale un pericolo molto grave è rappresentato dai fulmini. Evitare di sostare in luoghi aperti, sotto alberi isolati. Sono luoghi sicuri l’interno di grotte o rifugi (rimanendo comunque a più di un metro dall’entrata), nei boschi (prestate attenzione a posizionarsi sotto un albero più basso rispetto a quelli vicini).
Inondazioni: si consiglia in caso di pioggia, di evitare di sostare lungo i torrenti.
Vipere e altri animali: Il territorio ospita alcune specie di vipere, occorre evitare di frugare con mani e piedi sotto pietre o nell’erba alta. Se questo è necessario, utilizzare un lungo bastone. Come in tutti i boschi, anche altri animali possono essere pericolosi, come la zecca che si può trasmettere dagli animali selvatici dei boschi all’uomo e veicolare infezioni o alcune specie di ragni velenosi e scorpioni.

La flora nepesina:

La fauna nepesina:

Carta IGM Nepi 1:25.000

Pietro Palazzini

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