Nepi: Prodotti tipici

• Il “salame cotto” uno dei tipici insaccati della cucina nepesina, già menzionato nel I° Secolo d.C. nel De Re Coquinaria dal cuoco romano Apicio; un prodotto unico nel suo genere, che proprio in primavera sprigiona le sue migliori caratteristiche. Il salame cotto viene prodotto tritando finemente le carni magre della spalla con l’aggiunta del grasso del maiale tagliato a punta di coltello. Si condisce con sale, pepe e si può aromatizzare con vino e anche aglio. Si insacca in budello naturale suino e si forma un caratteristico ferro di cavallo con legatura al centro che divide ogni insacco in due salami della dimensione di circa 20-25 cm. I salami vengono messi ad affumicare vicino al camino o in cella di affumicatura per alcune ore o al massimo una notte. Successivamente vengono bolliti e posti in vendita non appena raffreddati in quanto non si conservano più di qualche giorno. Il Salame cotto di Nepi ha un colore uniforme rosso-rosa del magro e bianco-rosa del grasso, più o meno intensi a seconda del grado di affumicatura. L’elevata intensità olfattiva si caratterizza per le pronunciate note di carne cotta, aglio e pepe abbinate a sentori di vino e di affumicato. Al gusto si presenta armonicamente salato e sapido, con una leggera nota dolce ed acidula. Buona la masticabilità e la persistenza aromatica.

• La scapicollata è una particolare pancetta stagionata e insaporita con aromi naturali.

 

• Il pecorino romano prodotto nella zona. Il pecorino romano dop rientra nella categoria dei formaggi cotti, quelli che subiscono la cagliata fino alla temperatura di 45-46 gradi. Si tratta di una vera e prioria rarità, dal momento che parte della produzione nostrana è ormai diretta ai mercati esteri. La sua storia affonda le radici addirittura ai tempi degli antichi romani, che con l’introduzione del latte di pecora e di alcune tecniche di produzione, riuscirono a dare forma a questo particolare cacio: ancora oggi viene lavorato nelle stesse località dove si produceva tanti secoli fa, le campagne del Lazio. E Nepi è uno dei luoghi “storici” di questo formaggio dal sapore dolce e aromatico oppure piccante e deciso a seconda della stagionatura, da gustare grattugiato su pasta e risotti o a dadini, magari accompagnato da insaccati o per esaltare il gusto di tante ricette.

• La “cipolla nepesina“, è un’autentica prelibatezza dal sapore talmente dolce da poter essere gustata anche cruda e facile da digerire, assaporandone le deliziose sfumature aromatiche e gustative. Viene, inoltre, utilizzata spesso come condimento per la pizza o per altre ricette. Coltivata fin dai tempi antichi è stata la causa dell’appellativo di “cipollari” dato ai nepesini. 

• L’acqua di Nepi è particolarmente famosa ed è esportata in tutta Italia. L’acqua minerale “Acqua di Nepi” delle Antiche Terme dei Gracchi sgorga effervescente naturale dalla sorgente e viene imbottigliata così come nasce. Il suo contenuto salino si forma nel lungo percorso sotterraneo, attraverso gli strati rocciosi, arricchendosi di quei sali minerali che la caratterizzano rendendola un’acqua unica nel suo genere. Fra le sue caratteristiche principali troviamo un
residuo fisso molto basso fra le effervescenti naturali, di poco superiore alle oligominerali. La presenza naturale di acido carbonico, ovvero la sua effervescenza naturale, oltre ad agevolare le funzioni digestive, la rende un’acqua ricca di un gusto particolarmente gradevole, adatta per accompagnare tutti i tipi di alimenti.
Conosciuta già dai tempi degli antichi romani, scopritori e grandi cultori dell’acqua minerale e termale, la famiglia dei Gracchi costruì alle sorgenti di Nepi un centro termale di cui sono ancora oggi visibili i resti. Vari testi dell’epoca infatti indicano le Terme dei Gracchi come le più importanti risorse termali del tempo.

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