Antiquaviva,  Eventi,  Nepi,  Storia

Feste Mariane a Nepi

A Nepi, fin dai tempi antichi si celebravano diverse feste dedicate alla Madonna. Volendo fare un elenco delle feste Mariane celebrate a Nepi sarà bene iniziare dalle feste liturgiche. Seguendo la liturgia Maria, era ed è celebrata con solennità in tutte le stagioni:

  • In inverno (2 febbraio), festa della Candelora, in questa festa si celebra:
      • la presentazione di Gesù al tempio.
      • la purificazione della Madonna dopo il parto.

Sono due celebrazioni che la chiesa Cattolica ha ripreso dalla tradizione Ebraica.

  • In primavera (25 marzo), festa dell’Annunciazione del Signore. L’arcangelo Gabriele annuncia a Maria che darà alla luce un bambino che chiamerà Gesù.

 

  • Con il mese di maggio da qualche anno c’è la consuetudine di recitare la tradizionale preghiera dedicata alla madonna (il Rosario). Nelle chiese e presso le bellissime edicole Mariane, dislocate nel nostro paese, ogni giorno viene proposto e recitato il Santo Rosario. Un evento molto sentito invece in questo mese è senz’altro la processione mariana del 13 maggio nella festa della Madonna di Fatima. La processione attraversa il quartiere San Bernardo dove è ubicata la chiesa della Santa Famiglia. Da lì nel giorno dedicato alla Madonna, alle ore 21.00, parte la processione con delle fiaccole, durante la quale si recita il Rosario, guidato dal diversi gruppi parrocchiali. In mezzo all’assemblea, cammina la statua della Madonna di Fatima. Al termine della processione in chiesa si recitano le litanie ed il parroco dà la benedizione.
  • Maggio è il mese che più era ed è interessato a questi eventi:
    • Prima domenica di maggio – Festa della Madonna dell’Immagine detta dei Somarari. La Madonna dell’Immagine, ora nella chiesa di San Bernardo ma, fino al 1541 con chiesa propria (chiesa della Madonna dell’Immagine) forse risalente al ‘300. Era la Patrona della Confraternita che riuniva i trasportatori, detta perciò popolarmente “Madonna dei Somarari”.
    • Seconda domenica maggio – Festa della Madonna di Costantinopoli – detta volgarmente dei “Matti”. Nella seconda metà del’500 si costituì a Nepi la Confraternita di San Giovanni decollato (Compagnia della buona morte) che agli inizi del ‘600 fu aggregata alla misericordia di Firenze tramite la succursale eretta in Roma a San Giovanni dei Fiorentini. Questa Confraternita promosse una festa mariana sotto il titolo di Madonna di Costantinopoli, detta volgarmente dei “Matti”.
    • Terza domenica di maggio – Festa della Madonna del buon Consiglio. Nella chiesa delle Catacombe (chiesa di San Tolomeo fuori le mura) si celebrava la festa della Madonna del Buon Consiglio; forse promossa dalla confraternita di San Giuseppe. Oggi il quadro è conservato in duomo, sulle scale della navata di destra.
    • Quarta domenica di maggio – Festa della Madonna della Salute. In Duomo si celebrava la festa della Madonna della Salute nella quarta domenica di maggio. Nella Cattedrale si conservano due quadri di questa Madonna. Uno è nella Cappella del Santissimo Sacramento, raffigurante la Madonna che tiene in braccio Gesù bambino. In questo quadro Ella è dipinta insieme ai Santi Giuseppe e Camillo de Lellis. Nell’altro dipinto, conservato nella Sala Capitolare raffigurante la Madonna che tiene in braccio Gesù, San Camillo de Lellis ed un bambino che guarda l’immagine della Madonna con san Camillo de Lellis.
    • Quinta domenica di maggio o prima domenica di giugno – Festa della Madonna delle Grazie. La festa della Madonna delle Grazie si celebrava e si celebra nella chiesa intitolata alla Madonna delle Grazie ubicata accanto alla chiesa di San Biagio. Questa festa era promossa dalla Confraternita omonima. Originariamente si celebrava il lunedì dopo Pentecoste. In tempi recenti la festa è stata spostata all’ultima domenica di maggio che a volte capitava la V domenica maggio, a volte capitava la I domenica di giugno. Da qualche anno la festa è stata ripresa dall’associazione Antiquaviva. Il programma comprende: un triduo di preparazione che si svolge dal giovedì al sabato precedente la festa. La domenica c’è la messa solenne cantata ed alla fine della stessa un concerto dal titolo “Canto a Maria” con canti della tradizione popolare mariana.

 

  • Un altro aspetto delle feste Mariane riguarda l’introduzione di queste da parte degli ordini religiosi. Gli Agostiniani, celebravano nella loro chiesa di San Pietro, le feste della Madonna della Cintura, detta anche della consolazione, e la Madonna della Libera, detta anche dei Raccomandati.

  • Festa della Madonna della Consolata. Nel 1961 arrivò in queste terre, un gruppo di giovani donne accompagnate da alcune suore che andarono a vivere in una casa, che qualcuno aveva fatto costruire per loro, a Settevene – Frazione Umiltà, su un terreno confinante con quello della Clinica del Dott. Zappalà. Le suore erano Missionarie della Consolata. Le giovani, europee e americane, erano ragazze che dopo un periodo di preparazione avevano chiesto di iniziare il cammino per diventare anche loro Missionarie della Consolata.  A Settevene iniziavano il Noviziato. Faceva parte della loro formazione il contatto con la gente del posto e qualche apostolato parrocchiale, se ne fossero state richieste.  Anche se poi non si sarebbero fermate perché il loro carisma era l’annuncio di Gesù, a chi ancora non lo aveva conosciuto.  Fu così che gli abitanti di Monterosi, Nepi, Mazzano, Calcata e altri paesi vicini cominciarono a conoscere la Consolata, attraverso le sue missionarie. Ma chi è la Consolata? E’ Maria, la Madre del Redentore e la Madre dell’umanità, Madre di Consolazione, la Madonna che ha guidato e sostenuto il Beato Giuseppe Allamano nel suo ruolo di Fondatore delle Suore Missionarie della Consolata. La Consolata è donna di Dio, è madre che accoglie, ascolta e guarda nel profondo di ogni cuore con quei suoi occhi pieni di compassione, e per tutti intercede. Maria è il trono di Gesù che lei ci fa conoscere come Consolazione, e ci guida ad annunciare a chi ancora non lo conosce. La festa della SS. Vergine Consolata è il 20 giugno. Qui tra noi, le suore incominciarono molto presto a invitare la gente a celebrarla con loro. Non possiamo indicare una data precisa di inizio, ma già nel 1965 nella loro Cronaca, troviamo segnalata per la festa la presenza di “molta gente dei dintorni”, tra cui ci saranno stati anche quelli di Nepi. La festa, preceduta da una novena, viene celebrata per far conoscere meglio la “madre nostra tenerissima”, la sua presenza di consolazione nei vari continenti da cui le suore provengono, e onorarla e ricorrere a lei, anche qui, nel viterbese. La devozione alla Consolata si diffonde rapidamente tra la popolazione che si è sempre mostrata molto sensibile e interessata alla festa contribuendo non solo con la presenza ma anche con l’aiuto per l’illuminazione della casa, gli alto parlanti e quanto altro poteva rendere la festa più partecipata e solenne. Le celebrazioni del 20 giugno si sono svolte in modi molto diversi a seconda della finalità che la casa ha avuto nel passare degli anni, da casa di formazione a casa generalizia, sede dell’Istituto, e del relativo numero di sorelle presenti. Nei primi anni si iniziava con la S. Messa, celebrata talvolta dal vescovo, il primo fu Mons. Giuseppe Gori, dai Missionari della Consolata e dai Parroci dei paesi vicini. Seguiva la processione con la statua o il quadro della Madonna con la fiaccolata che si snodava per i viali della casa, mentre si recitava il Rosario e si cantavano le lodi a Maria. Nei tempi in cui questa era casa di formazione, le giovani attraverso danze canti o recital aiutavano la gente a ripercorrere i principali momenti della vita di Maria fino alla sua incoronazione a Regina dell’universo e Madre di tutti i popoli. Così, come veniva celebrata nei continenti da cui loro provenivano. Il tutto si conclude, oggi come ieri, con un momento di convivialità, in cui si condivide non solo il cibo, ma anche vita, esperienze, gioie, sofferenze e speranze.

 

  • Un caso singolare costituisce la devozione alla Madonna del Carmine. Tra il 1530 e il 1569 a Nepi si costituì un piccolo monastero di suore Carmelitane. All’inizio degli anni ’60 di quel secolo la chiesa e il monastero furono demoliti per far posto alla chiesa di San Silvestro e al monastero dei Silvestrini, che vi abitarono fino alla soppressione napoleonica. I nepesini, conservano ancora la devozione a questa Madonna, lasciando ancora alla chiesa il vecchio titolo di chiesa del Carmine, ignorando completamente quello di San Silvestro. La Madonna del Carmine o del Monte Carmelo si festeggia il 16 luglio.

  • Inoltre a Nepi si festeggiava in estate, l’Assunzione (ascesa, salita) di Maria Vergine in cielo. Questa festa si celebrava con maggiore solennità perché ricordava la sua assunzione in corpo e anima. Questa festa era celebrata il 15 di agosto.

 

In suo onore i nostri antenati nepesini dedicarono a Lei la chiesa Madre di Nepi (Duomo), come testimonia l’epigrafe fatta incidere dal vescovo Martino nel 1180.

  • In autunno (8 settembre), festa della natività della Beata Vergine Maria, nata da Gioacchino ed Anna.
  • Prima domenica di ottobre – Festa della Madonna della Vittoria. La devozione alla Beata Vergine Maria, nella forma del Santo Rosario, è stata introdotta a Nepi dai “Padri dell’ordine dei Predicatori” detti comunemente “Domenicani”, dal nome del loro fondatore allor quando nel1533 essi presero possesso della chiesa di San Tolomeo alle Sante Grotte (cimitero). Però da quando le armate cristiane (lega santa – formata da Spagna, Repubblica di Venezia e Stato della Chiesa), accompagnate dalla preghiera dei fedeli, fiaccarono e vinsero la potenza dell’impero Ottomano, la Madonna del Rosario venne chiamata anche della Vittoria. Questa festa fu istituita da Papa Pio V (15 marzo 1566 – I maggio 1572), Antonio Ghisleri, il 7 ottobre 1571 a ricordo della vittoria della battaglia di Lepanto. Antonio Ghisleri fu Vescovo di Nepi e Sutri dal 1556 al 1561. Ancora oggi a Nepi si festeggia la Madonna della Vittoria, la prima domenica di ottobre giorno della Madonna del Santo Rosario.

 

  • In autunno (8 dicembre), la chiesa festeggia l’Immacolata Concezione (nascita) di Maria, “concepita senza macchia”.
  • In autunno (10 dicembre) – Festa della Madonna di Loreto. Molti nepesini, oriundi Marchigiani, conservarono e diffusero a Nepi la devozione alla Madonna di Loreto. La notte precedente la festa (10 dicembre), tutte le chiese del paese suonavano le campane alle tre del mattino e la banda musicale alla stessa ora, faceva il giro delle vie principali di Nepi suonando. Inoltre diverse edicole con l’immagine della Madonna di Loreto, furono erette in tutte le vie di accesso alla città; rimangano soltanto due, una sulla strada dell’umiltà e l’altra nella via che da Nepi porta a Castel Sant’Elia (di fronte all’ex mobilificio Martellini). Nell’incrocio tra la via Cimina e la Nepesina c’è una colonna che i Nepesini, chiamano “La Puccia” dove è scolpita l’indicazione per Loreto.

 

  • Immagine della Madonna della Carità – portico del Comune di Nepi. Una forma particolare di devozione Mariana si sviluppo nella seconda metà del ‘700. Nell’immagine della Madonna della Carità dipinta sotto il portico del nostro Comune, iniziò a radunarsi un folto gruppo di persone per la recita del Santo Rosario. Il Comune per evitare inconvenienti fece porre una ringhiera di ferro nell’area di fondo del portico di fronte all’immagine della Madonna. Per guidare la preghiera il Consiglio Generale, stipendiò il 13 marzo 1757, un sacerdote. (Arch. Comune Nepi). “Essendosi introdotta la lodevole devozione di recitare ogni sera le litanie alla Sacra immagine della Beatissima Vergine Maria nostra Signora, collocata sotto il portico di questo pubblico palazzo ….. I signori Conservatori si prendano cura dì trovare un sacerdote ecc. ecc.”

Daniele Soldatelli

Translate »